
Errore VS Identità: sbagliare non significa essere sbagliati
Sbagliare non significa essere sbagliati. Eppure, in molte organizzazioni, l’errore viene vissuto come una macchia identitaria: team paralizzati dal perfezionismo, persone convinte che un inciampo cancelli in un attimo la propria credibilità. Il risultato non è qualità: è immobilismo. E l’immobilismo, quasi sempre, costa più di qualunque errore.
Errore ≠ Identità: cosa significa davvero
L’errore è un evento, non un etichetta. Definisce un fatto, non chi sei. Quello che conta è come ti rialzi, cosa impari e quanto resti coerente con i tuoi valori. Un errore può toglierti un progetto, ma non ti toglierà la faccia se la tua identità è solida. Spesso, anzi, apre strade che la paura avrebbe chiuso.
Perché confondiamo errore e identità
- Perfezionismo identitario: riuscire = valere. Se fallisco, “non valgo”.
- Valutazioni solo sull’esito: si guarda il risultato finale, non il processo e l’apprendimento.
- Clima punitivo: errori usati per colpevolizzare, non per migliorare.
- Narrazioni eroiche: si celebrano i “senza macchia”, si nascondono gli aggiustamenti.
Il costo dell’immobilismo
- Ritardo nelle decisioni e perdita di opportunità.
- Innovazione bassa: idee bloccate per paura del giudizio.
- Stress e burnout da standard irrealistici.
- Qualità fragile: si evita il test, poi si paga con rework e urgenze.
Dalla paura alla pratica: come trasformare gli errori in valore
- Separare persona e comportamento
Valuta i fatti (“cosa è successo, quando, impatto”), non l’identità (“sei incompetente”). - Normalizzare il percorso iterativo
Qualità = bozze → feedback → miglioramenti, non “perfetto al primo colpo”. - Rendere visibile l’apprendimento
Ogni progetto chiude con cosa teniamo / cosa cambiamo e una decisione concreta. - Feedback specifico e tempestivo
Non applausi generici o critiche vaghe: fatti, esempi, next step. - Confini chiari
Definisci criteri di “abbastanza buono” per rilasci incrementali (Definition of Done).
Strumenti pratici per persone e team
- Pre‑mortem: “È andata male: perché?”. Anticipa i rischi, non dopo ma prima.
- Retrospettiva senza colpe: attacca il problema, non la persona; cause di sistema prima delle cause individuali.
- Decision log: documenta alternative, assunti, motivo della scelta e data di revisione.
- Minimum Viable Step: scomponi l’obiettivo in passi verificabili di 15–60 minuti.
- Show the work: demo brevi e frequenti per far emergere feedback presto.
Leadership: come costruire una cultura dell’errore sana
- Modella vulnerabilità
Condividi un tuo errore e cosa hai cambiato. Legittima l’apprendimento visibile. - Parla per ultimo
Lascia che siano gli altri a portare rischi e alternative, poi sintetizza. - Premia la correzione rapida
Riconosci chi intercetta un problema presto e lo espone, anche se è “scomodo”. - Bilancia OKR e qualità
Obiettivi ambiziosi sì, ma con metriche di qualità e sicurezza integrate. - Proteggi il tempo di prova
Slot dedicati a prototipi, test e revisioni: l’apprendimento richiede spazio.
Indicatori semplici per misurare la maturità
- Tempo al feedback: giorni tra primo rilascio e prima revisione.
- % rilasci incrementali vs consegne “big bang”.
- Numero di rischi esplicitati per decisione rilevante.
- eNPS / sicurezza psicologica dopo retrospettive e review.
Frasi che aiutano (e frasi da evitare)
Evita | Preferisci |
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“Hai sbagliato, punto.” | “Ecco l’impatto. Cosa teniamo e cosa cambiamo al prossimo giro?” |
“Qui non si può sbagliare.” | “Qui si sbaglia in piccolo e presto, così evitiamo errori grandi dopo.” |
“Non sei credibile.” | “Questo esito non è in linea: quali leve usiamo per riallinearci?” |
Checklist personale (2 minuti)
- Sto giudicando me stesso o il mio ultimo esito?
- Qual è il prossimo passo minimo che posso fare oggi per rimediare o avanzare?
- Chi può darmi un feedback specifico entro 48 ore?
- Quale assunzione devo testare prima di procedere?
Il coraggio non è non cadere. Il coraggio è fare un passo avanti anche se potresti cadere. La domanda giusta non è “E se sbaglio?”, ma: “Cosa perdo se non ci provo?”. Quando distingui l’errore dalla tua identità, riapri lo spazio dove si impara, si innova e si cresce con coerenza ai propri valori.