Kairos: non è questione di tempo, ma di tempismo

Viviamo immersi nel tempo. Ma esistono due modi diversi di intenderlo:

Chronos e Kairos.

Chronos: il tempo che scorre

Chronos è il tempo dell’orologio: lineare, misurabile, scandito dal ticchettio delle lancette e dalle deadline lavorative.
È il tempo dei report, dei piani e delle scadenze. Ti fa correre, ti impone ritmo, ti costringe a guardare avanti senza fermarti.

Kairos: il tempo delle scelte giuste

Kairos, invece, è il tempo qualitativo. È il momento opportuno, l’attimo in cui agire fa la differenza.
Non è un tempo che scorre, ma un’occasione che passa e chiede presenza.

Kairos è quando:
– dai un feedback a caldo che motiva davvero;
– proponi un’idea nel momento in cui il team è pronto ad ascoltarla;
– cogli l’attimo giusto per rischiare un “ci provo” che cambia un progetto.

Perché il Kairos è strategico

Nel lavoro, come nella vita, saper riconoscere il Kairos è una competenza strategica.
Non basta fare la cosa giusta: bisogna farla al momento giusto.
Una decisione presa troppo presto rischia di bruciare le possibilità. Una decisione rimandata troppo a lungo può diventare inutile.

Come allenare il senso del Kairos

Il Kairos non urla, non si impone. Si manifesta in silenzio e richiede attenzione.
Per riconoscerlo, prova a:

  • Fermarti – rallenta il ritmo frenetico di Chronos.
  • Osservare – leggi il contesto, ascolta chi hai intorno.
  • Respirare – lascia spazio all’intuizione.
  • Agire – quando senti che il momento è quello, non esitare.

Il Kairos è la combinazione di intuizione, prontezza e azione.
È quel dettaglio che trasforma una scelta ordinaria in una decisione che lascia il segno.

Il vero segreto non è solo fare tanto, ma fare al momento giusto.
Perché il Kairos apre porte che Chronos, da solo, non ti mostrerà mai.