
Mattering al lavoro: sentirsi utili non è debolezza, è umanità
In ufficio non cerchi solo una scrivania, una to‑do list e un badge. Cerchi di contare: che il tuo lavoro serva a qualcuno e che la tua presenza faccia la differenza. Questo è il mattering: la sensazione di essere visti, riconosciuti e rilevanti. Non è bisogno di applausi, è bisogno di senso.
Cos’è il mattering (e cosa non è)
Il mattering è la percezione di avere un impatto reale su persone, clienti e risultati. Non coincide con like o premi simbolici: è la traccia concreta che il tuo contributo lascia nel lavoro quotidiano.
Quando manca, accade spesso che ci si senta invisibili, si perda motivazione anche con competenze elevate e ci si “spenga” pur essendo capaci. Non è fragilità personale: è psicologia. Le persone funzionano meglio quando sentono di contare. Punto.
Perché il mattering è strategico per l’azienda
- Motivazione che cresce: più senso percepito, più energia discrezionale.
- Produttività che sale: priorità chiare e impegno coerente con gli obiettivi.
- Turnover che scende: restare dove si è utili è più naturale.
- Clima di fiducia: relazioni più solide, collaborazione più fluida.
Sei segnali che il mattering sta mancando
- Riunioni senza spazio per domande o contributi dal basso.
- Feedback rari, generici o solo punitivi.
- Ruoli definiti solo per mansioni, non per impatto.
- Sforzi invisibili (back‑office, supporto) non riconosciuti.
- Decisioni calate dall’alto senza coinvolgimento.
- Ringraziamenti rimandati “a fine progetto” e mai dati.
Come coltivare il mattering nel team: 6 pratiche quotidiane
1) Riconoscere, ma con senso
Un “bravo” generico vale poco. Rendi il riconoscimento specifico, tempestivo e legato all’impatto: “Grazie per aver gestito quella situazione spinosa con calma: ha evitato un ritardo al cliente”.
2) Feedback costruttivi, anche nei piccoli gesti
Il silenzio non fa crescere. Un feedback chiaro, rispettoso e orientato ai fatti comunica: “ti vedo e il tuo contributo conta”.
3) Coinvolgere, non solo informare
Chiedi un parere, una proposta, un’alternativa. Anche se non verrà adottata, il messaggio è: “la tua opinione ha spazio”.
4) Dare spazio all’identità, non solo al ruolo
Scopri talenti oltre la job description. Valorizza competenze trasversali: organizzazione, facilitazione, cura delle relazioni. Il mattering cresce quando la persona è vista oltre il titolo.
5) Fare domande non solo operative
Domande come “Come ti è sembrato questo progetto?” o “Cosa avrebbe aumentato il tuo impatto?” dicono: “mi importa di te, non solo del tuo output”.
6) Non rimandare ciò che rafforza una relazione
Un grazie, un messaggio, una parola di supporto. Piccoli gesti tempestivi hanno più effetto di grandi parole tardive.
Metriche semplici per misurare il mattering
- % feedback specifici/mese per persona e per team.
- # idee raccolte e % idee adottate per trimestre.
- Tempo medio di risposta ai contributi dal basso.
- Riconoscimenti cross‑funzionali (quante volte ringrazi un’altra funzione).
Errori da evitare
- Motivazione di facciata: gadget e slogan senza coerenza nei comportamenti.</